Un vecchio mistero, sepolto nell'antichità, e la cui ombra si proietta fino ai giorni nostri. Un richiamo a quel mistero, tanti anni dopo. E infine oggi, su un gruppo di isole Hawaiane, dove una nube di pestiferi animaletti sfoga tutta la propria forza distruttrice. Che cosa lega questi fatti alla nuova epidemia che insorge?

Solito modello di storie di James Rollins. Chi ha letto qualcuno dei suoi libri, sa di che cosa parlo. Un pizzico “tanti anni addietro”, un pizzico “qualche anno dopo”, un pizzico “ai giorni nostri”: sono questi i punti chiave da dove prende gli ingredienti per le sue storie; flashback e scenari su campi differenti che vengono pian piano riuniti nelle mani di un'unica macchina criminale. Storie certamente non noiose, imperniate sull'azione e su tentativi di ricerca alla Indiana Jones. Per chi lo apprezza, queste storie sono il pane quotidiano. Mantengono una buona suspense, ci sono tanti eventi che fanno evolvere la trama. Il lato che io trovo spesso come nota dolente è la narrativa un po' troppo accademica e priva di quelle infiorescenze creative che aiuterebbero a dare un po' di ritmo non alla trama ma allo stile di scrittura. Qualche parte più creativa aiuterebbe a richiamare l'attenzione di lettori come me. Non è sempre semplice trattenere l'attenzione su un buon livello quando la narrativa è asciutta da quel punto di vista. In definitiva il romanzo non è comunque male, un po' come tutti i suoi titoli precedenti. Sono avventure che mischiano storia, scienza e tanta azione: se ti piace questa tipologia di trame, certamente questo romanzo non ti deluderà.