Buon Natale... ma non troppo
Il Natale è già nell'aria, con cataste di panettoni e pandori, io ne ho già comprato due insieme varie cose per portarmi avanti per evitare il caos nei supermercati delle prossime settimane, anche se sicuramente ci sarà qualcosa da comprare all'ultimo minuto.
Lo ammetto, non sono una buona cristiana, dalle messe di mezzanotte è passato tanto tempo, da quando ci andavo con nonna, e facevamo il presepe e i doni li portava Gesù bambino.
Poi è arrivato Babbo Natale vestito di rosso Coca Cola, anticamente pare fosse verde. E poi mi è venuto un colpo quando qualche anno fa ho scoperto che Santa Claus è l'evoluzione di San Nicola, anch'esso appartenente alla tradizione cattolica.
Ora abbiamo il problema delle "altre religioni", per cui come da qualche tempo a questa parte le scuole sono in crisi con le canzoncine di Natale.
A quanto pare anche quest'anno, l'ennesima scuola vuole modificare il testo di una canzoncina e invece di Gesù, ci sarà la parola Natale.
Ma Natale non vuol dire "Nascita (di Gesù)"?
E cambiando la parola cosa cambia ? Non è più Natale?
E' vero che può essere inteso come Natale in senso più ampio, stare in famiglia, essere tutti più buoni, e da tempo il consumismo si è mangiato buona parte della "tradizione". Ma non è una cosa nuova perché il sacro e profano si sono sempre mescolati.
Ma mi chiedo se davvero esponenti delle altre religioni si siano lamentati, o è una cosa tutta nella nostra testa. In un altro paesino non vogliono mettere le stelle comete.
E poi partiranno con le crisi del presepe.
E ' vero che le tradizioni si evolvono, ma non si possono evolvere in modo più inclusivo? Non si può fare che a Natale siamo tutti più buoni e quindi facciamo qualche lezione in più sul rispetto di tutti senza censurare?
Io spero che i bambini di oggi non crescano intolleranti, ma nemmeno imbecilli.

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Io non sono religiosa e, onestamente, in classe non vedrei nemmeno il crocifisso: scuola e politica dovrebbero restare neutre.
Però da sempre siamo abituati a vedere simboli cattolici nelle scuole pubbliche, diciamo che può fare parte della nostra tradizione.
E la penso come te! Invece di cambiare le parole di una innocua canzoncina di Natale, facciamo inclusione, facciamo raccontare o cantare ai bimbi di altre culture, in che modo festeggiano il Natale.
Credo che spesso siamo noi che vogliamo complicarci la vita quando i bambini vogliono solo sentire l'atmosfera natalizia e scartare i loro regali.
E' vero che molte persone nel mondo festeggiano il Natale senza pensare minimamente alla Chiesa e a Gesù. Se ci pensi è come il 25 aprile quando ce ne andiamo in gita a mangiare e non pensiamo troppo alla liberazione, o ferragosto al mare, anche questa festa religiosa...
Ma visto che il Natale fa parte della nostra cultura, e così il presepe, non sarebbe male spiegare ai bambini la sua storia e da dove viene, il presepe inventato da San Francesco, l'albero di Natale pare che provenga dai paesi nordici e sia legato a una festa pagana precedente al cristianesimo.
Ma ci sono ancora tanti che hanno paura della religione come se fosse una cosa contagiosa. Quando ho fatto le scuole medie, all'ora di religione ci faceva lezione un sacerdote, ci ha spiegato la storia delle maggiori religioni del mondo, dai greci e i romani, gli egizi, le divinità nordiche, l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam, tutto quanto per filo e per segno, 3 anni, un ora alla settimana. Senza mai un commento o un giudizio, una semplice lezione di storia. Quell'uomo era un illuminato!